11 agosto 2022 ore 19:30 e ore 21:00
Valle/Sessa Cilento - Palazzo Coppola
Lo spettacolo sarà preceduto dall’incontro ANDREA SALSEDO, L'EMIGRANTE «SUICIDATO» DALL'FBI a cura di GIUSEPPE GALZERANO editore, storico e autore del libro ANDREA SALSEDO - Vita, galera e morte dell'editore anarchico «suicidato» dalla polizia americana
19:30
ULTIMO STRIP
di e con Rossella Pugliese
Disegno luci e Direttore di scena Errico Quagliozzi
Scenografia Santo Pugliese e Rossella Pugliese
Regia Rossella Pugliese
Una donna, le sue gambe, i suoi tacchi e tanti uomini. Tutti mischiati nella vita caotica e disordinata di lei. Devota alla sua missione lussuriosa, si descrive quasi come una santa convinta del suo ruolo. Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci accolga. Ne è orgogliosa e forse è l’unico posto nel mondo che ha trovato vuoto.
Nel raccontarsi, prima con convinzione, poi a cuore aperto tanto da far crollare le sue teorie, si percepisce quanto in realtà sia completamente inconsapevole di ciò che fa.
Una parola le balena in mente: “autodistruzione”
Tutte le volte, ogni uomo ruba una parte della sua coscienza, annebbiando ricordi, sorrisi, calpestando il suo tentativo di esistere.
Trova rifugio nell’unico uomo che non l’ha mai sfiorata, “il dottore”, come lo chiama lei. E tutto riaffiora.
Tanto intrappolata in questo circolo vizioso da non accorgersi di essere innamorata, da non ricordare nemmeno il volto dell’uomo che ha amato, tanto satura del vizio da non avere più posto per alcun sentimento. Amare o essere amata, non fa differenza, lei non se ne accorge, lei non c’è, lei non esiste.
Il suo ultimo strip è in realtà il suo primo tentativo di salvataggio.
ULTIMO STRIP è un monologo sfacciato e appassionato raccontato e vissuto dall’attrice che lo interpreta, senza freno alcuno, modernizzando il mestiere più antico del mondo. A volte sembrerà per lei una terapia, non per forza curativa, ma intesa più come svelamento, confronto o addirittura sfida verso colui che ascolta. Siamo davvero così pronti ad accettare quello che siamo o siamo sviati da desideri altrui, compiacimento ed emulazione?
La catarsi dell’attrice passa attraverso gli incontri autodistruttivi che lei stessa cerca al fine di immunizzarsi dal dolore per riscattarsi da una società guidata dal denaro, buono solo a comprare ciò che ha un prezzo, inservibile per l’acquisto di dignità perduta, amore sciupato, verginità troppo facilmente regalata.
21:00
ULTIMO STRIP
di e con Rossella Pugliese
Disegno luci e Direttore di scena Errico Quagliozzi
Scenografia Santo Pugliese e Rossella Pugliese
Regia Rossella Pugliese
Una donna, le sue gambe, i suoi tacchi e tanti uomini. Tutti mischiati nella vita caotica e disordinata di lei. Devota alla sua missione lussuriosa, si descrive quasi come una santa convinta del suo ruolo. Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci accolga. Ne è orgogliosa e forse è l’unico posto nel mondo che ha trovato vuoto.
Nel raccontarsi, prima con convinzione, poi a cuore aperto tanto da far crollare le sue teorie, si percepisce quanto in realtà sia completamente inconsapevole di ciò che fa.
Una parola le balena in mente: “autodistruzione”
Tutte le volte, ogni uomo ruba una parte della sua coscienza, annebbiando ricordi, sorrisi, calpestando il suo tentativo di esistere.
Trova rifugio nell’unico uomo che non l’ha mai sfiorata, “il dottore”, come lo chiama lei. E tutto riaffiora.
Tanto intrappolata in questo circolo vizioso da non accorgersi di essere innamorata, da non ricordare nemmeno il volto dell’uomo che ha amato, tanto satura del vizio da non avere più posto per alcun sentimento. Amare o essere amata, non fa differenza, lei non se ne accorge, lei non c’è, lei non esiste.
Il suo ultimo strip è in realtà il suo primo tentativo di salvataggio.
ULTIMO STRIP è un monologo sfacciato e appassionato raccontato e vissuto dall’attrice che lo interpreta, senza freno alcuno, modernizzando il mestiere più antico del mondo. A volte sembrerà per lei una terapia, non per forza curativa, ma intesa più come svelamento, confronto o addirittura sfida verso colui che ascolta. Siamo davvero così pronti ad accettare quello che siamo o siamo sviati da desideri altrui, compiacimento ed emulazione?
La catarsi dell’attrice passa attraverso gli incontri autodistruttivi che lei stessa cerca al fine di immunizzarsi dal dolore per riscattarsi da una società guidata dal denaro, buono solo a comprare ciò che ha un prezzo, inservibile per l’acquisto di dignità perduta, amore sciupato, verginità troppo facilmente regalata.