Giovedì 3 agosto 2017 dalle ore 21:00 alle ore 23:30

Valle/Sessa Cilento - Palazzo Coppola

Rusina

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21:00

Insperati incontri di Silvio Perrella incontro con l’autore

21:30

Rusina spettacolo di e con Rossella Pugliese

Giovedì 3 agosto 2017 dalle ore 21:00 alle ore 23:30

Valle/Sessa Cilento - Palazzo Coppola

Ore 21.00 Insperati incontri di Silvio Perrella 
Ruggero Cappuccio dialoga con l’autore

Ore 21.30 Rusina spettacolo teatrale di e con Rossella Pugliese
Regia Rossella Pugliese
Aiuto Regia Alessia Francescangeli
Tecnico Luci Desideria Angeloni
Scenografia Santo Pugliese e Rossella Pugliese
Foto Rosario Esposito
Organizzazione e Amministrazione Adelaide Oliano

Lo spettacolo ha una durata di 70 minuti

– Lo scrittore e critico letterario palermitano Silvio Perrella presenta il suo libro Insperati incontri (Gaffi Editore), una raccolta di incontri reali e immaginari con scrittori, poeti e artisti raccolti da Perrella, autore fra gli altri di Calvino (Laterza, 1999) e curatore del celebre Meridiano Mondadori dedicato a Raffaele La Capria.

– Nel 2012 moriva Rusina. All’età di 83 anni.
La scena si apre con rintocchi di campane. La lettura di un testamento. È Rusina a parlare, è in piedi in una bara posta verticalmente. Parla all’amata nipote Rossella, alla quale affida anche le ultime parole.
La storia si svolge a ritroso, dalla morte di Rusina, attraverso i compleanni della nipote, fino al 9 marzo 1986. Giorno in cui nasce Rossella.
Si accavallano, preghiere, canti di paese, sospiri accorati… Il tutto si trasforma in rumori d’ospedale, vociare di medici e numeri… uno, due, tre libera! Rusina è in rianimazione.

È il 2012 e Rusina rimane vedova, perde il marito dopo 60 anni di matrimonio; una storia forse d’amore, complicata.
“Si vanissi n’atra vota alla farza, mintissi n’anca cà e n’anca llà”
La nipote si prende cura della nonna in questi ultimi anni. Una rianimazione iniziata già anni addietro.
È la storia d’amore tra una nonna e la sua nipotina. Una storia che regala a entrambe il tempo di scambiarsi di ruolo.
Tutto passa attraverso lo sguardo di una donna che torna giovane, riprende vigore e tramanda il suo sapere e una rigida educazione in modo spontaneo, anche giocoso a volte, a una donnina che vediamo farsi sempre più piccola. Rossella, che vive sulla scena tramite i racconti di Rusina, diventa bambina, una nipote troppo vivace che darà filo da torcere alla nonna, che lotta anche contro una modernità incombente, e contro un modo di crescere figli che non è più quello di una volta.
Rusina che nonostante tutto si adatterà anche a questo.
Crescere la nipote per dare a sua figlia, mamma di Rossella, la possibilità di curarsi lontano da quel piccolo paesino, visto come una gabbia, come una punizione divina.
Dopotutto ha superato la morte di una figlia 30enne, il dolore di un figlio nato morto, la fame, la malattia, un matrimonio forse infelice, il morso di una vipera e …
È la storia di una donna forte. Di tante cadute. Di tante cicatrici. Rusina è la voce di tutte quelle persone che si sono sentite inadeguata e che comunque ce l’hanno fatta. È la voce roca e sgrammaticata che si è comunque fatta capire, la voce di una donna che sa dire la sua anche quando è spezzata dai singhiozzi. Rusina era una donna che ha saputo morire mentre chiedeva un bicchiere di vino rosso. Mentre sorrideva. Mentre parlava delle persone che amava.

Intervento co-finanziato dal POC Campania 2014-2020

L'ingresso agli eventi è libero, in caso di pioggia gli spettacoli avranno comunque luogo al chiuso

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