6 agosto ore 21.00

Serramezzana - Piazza XX Settembre

“O’ Meraklis” Evì Evàn in concerto

Evì Evàn in concerto

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21:00

Monte Inferno

incontro con Patrizia Santangeli

21:30

O’ Meraklis

Evì Evàn in concerto

6 agosto ore 21.00

Serramezzana - Piazza XX Settembre

Ore 21.00 “Monte Inferno” incontro con Patrizia Santangeli

Ore 21.30 “O’ MeraklisEvì Evàn in concerto

Dimitris Kotsiouros (bouzouki, oud)
Georgios Strimpakos (voce, baglamas)
Valerio Mileto (chitarra)
Francesco Di Cristofaro (fisarmonica)
Osvaldo Costabile (violino)

– La regista Patrizia Santangeli presenta un estratto dal suo documentario “Monte Inferno” che tratta un argomento sensibile come quello dei rifiuti. La Santangeli racconta la solitudine di chi vive ai margini di un luogo segnato dalla presenza di una discarica e la speranza che solo l’umanità e la natura sanno dare.
– O’Meraklis, il raffinato concerto degli Evì Evàn, propone suoni della periferia e dei porti greci. Meraklìs in greco è chi sceglie con cura, animato dal meràki, il desiderio a volte eccessivo – quasi un ‘demone’ – di chi ama incondizionatamente le cose belle. Con lo stesso spirito gli Evì Evàn hanno scelto le tessere dell’articolato mosaico che compone il loro ultimo disco, un viaggio tra il Pireo e gli angiporti dell’Asia Minore, scandito da alcuni pezzi originali e interamente registrato fra Atene e Sant’Arpino – a due passi da Napoli.
L’orchestra italo greca ha collaborato con Moni Ovadia, Vinicio Capossela, Daniele Sepe, Gabriele Coen e Sofia Lampropoulou.
In questa nuova avventura, come nelle precedenti, l’ensemble si avvale della presenza di ospiti d’eccezione: Gabriele Coen e il suo clarinetto, la voce di Marina Mulopulos, il qanoun di Sofia Lambropoulou e la chitarra di Giorgos Koukos.
Nel nuovo cd degli Evì Evàn sono presenti tutte le declinazioni del rebetiko: lo hassapiko, uno dei ritmi più popolari, forse di lontane origini albanesi, che si balla solo con gli amici stretti; lo zeibekiko, dalle cadenze arcaiche, una musica ballata quasi immobili, cercando l’instabilità dell’equilibrio, raramente all’aperto o finché c’è ancora il sole; l’amanès, una sonorità che per noi ha un colore turco e orientale, ma che si è formata sull’influenza della musica bizantina e del suo suono “pesante”, come un lamento greve; e infine il tsifteteli, la danza del ventre greca, l’unica in cui si sorride; e lo hassaposerviko, con il suo ritmo di ascendenza slava.

Intervento co-finanziato dal POC Campania 2014-2020

L'ingresso agli eventi è libero, in caso di pioggia gli spettacoli avranno comunque luogo al chiuso

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