21:30
INCONTRO CON MARCO BETTA
6 agosto 2013 ore 21:30
Serramezzana
Incontro con Marco Betta e visione del film “Viva la libertà” di Roberto Andò
Serramezzana, 6 agosto 21.30
Si incentrerà sul rapporto tra
musica ed immagine il dialogo tra il direttore artistico del festival Ruggero Cappuccio e Marco Betta, musicista e compositore, autore di opere, musica sinfonica e da camera, e di lavori per il teatro e il cinema. L’incontro si articolerà proprio attorno alle tecniche di composizione sonora per un film, portando ad esempio la pellicola Viva la Libertà di Roberto Andò di cui Marco Betta ha firmato la colonna sonora. «La musica per me è l’ombra che proietta sull’acqua uno stormo di uccelli che sorvola un lago. Ho scritto la colonna sonora di “Viva la libertà” immaginandola come una sceneggiatura in ombra. È un film che non si vede, un racconto interiore, ma con una struttura cinematografica» – questo quanto dichiarato dallo stesso Betta in un’intervista rilasciata di recente. Seguirà l’incontro la proiezione del film di Roberto Andò, protagonisti della pellicola Toni Servillo e Valerio Mastandrea.
Marco Betta è nato ad Enna nel 1964. Grazie ad Elidoro Solima intraprende gli studi di composizione e, sotto la sua guida, si diploma al conservatorio di Palermo. Successivamente frequenta i corsi di perfezionamento tenuti a Firenze da Armando Gentilucci ed a Città di Castello da Salvatore Sciarrino. Nella sua musica melodie sospese su strutture accordali si fondono con frammenti reinventati dalla memoria di suoni delle antiche culture mediterranee in un percorso che mette insieme la grande tradizione classica con la musica del nostro tempo.
IL FILM, Viva la Libertà di Roberto Andò
Il segretario del maggiore partito d’opposizione, Salvatore Oliveri (Toni Servillo), dopo il crollo dei sondaggi e l’ennesima, violenta, contestazione, decide di scomparire e si rifugia in segreto a Parigi, in casa di un’amica che non vede da trent’anni, Danielle (Valeria Bruni Tedeschi), una segretaria di edizione conosciuta all’epoca in cui ancora accarezzava l’idea di fare il regista. Unici, e parziali, depositari della scomoda verità, Andrea Bottini (Valerio Mastandrea), collaboratore di Oliveri, e Anna, la moglie dell’onorevole, in realtà continuano ad arrovellarsi sul perché della fuga e sulla possibile identità di un eventuale complice. Bottini propone ad Anna di usare il fratello gemello di Oliveri, un filosofo geniale segnato da una depressione bipolare, come sostituto dello scomparso. Il filosofo si trasferirà a casa sua avviando uno strano mènage e un’involontaria carriera politica.