Amati Enigmi, Licia Maglietta porta in scena Clotilde Marghieri

Questa sera a Valle di Sessa Cilento per Segreti d’autore l’opera dell’attrice napoletana tratta dal romanzo della scrittrice che vinse il premio Viareggio

In una notte di Capodanno, Clotilde indirizza una lettera ad un misterioso interlocutore, un uomo di nome Jacques, interrogandosi sul tempo trascorso e sul significato che esso proietta sul suo presente. Riattraversando i ricordi di una vita, delle diverse età di una donna annotate nei suoi diari, Clotilde tenta di scoprire e interpretare il proprio destino. Fino alla comprensione finale della natura effimera delle etichette che diamo alle stagioni della vita. E’ la trama di Amati Enigmi, di e con Licia Maglietta, portato in scena stasera a Segreti d’autore sul palco di Valle di Sessa Cilento (ore 21.30 Palazzo Coppola). Lo spettacolo è tratto dall’omonimo romanzo di Clotilde Marghieri, scrittrice e giornalista napoletana, che con quest’opera vinse il premio Viareggio nel 1974. Sullo sfondo il pensiero della filosofa e femminista Simone de Beauvoir. “Amati Enigmi sono quasi tutti gli esseri che abbiamo incontrato – spiega Clotilde Marghieri – conosciuto, disconosciuto e tali restano finché, forse nel ripensarli e interrogarli, a passioni spente (ammesso che queste davvero si spengano mai del tutto) qualche cosa ci rivelano di loro, rivelando meglio anche noi stessi”. Accompagnata dal suono del mandolino di Tiziano Palladino, Licia Maglietta conduce per mano lo spettatore in un viaggio alla ricerca della conoscenza nel mare dell’indicibile. L’attrice partenopea, laureata in architettura, subito dopo l’università inizia a dedicarsi completamente al teatro. Si unisce prima al gruppo Falso Movimento e poi entra a far parte di Teatri Uniti. La consacrazione arriva grazie ad uno spettacolo tutto suo, “Delirio Amoroso”, portato sulle scene nel 1995 e nato dall’incontro con la poetessa milanese Alda Merini, di cui racconta la storia drammatica e l’esperienza manicomiale.
Diretta da Mario Martone, Licia Maglietta si fa conoscere dal pubblico del grande schermo con Morte di un matematico napoletano e poi con L’amore molesto. A cinema resta negli annali Pane e Tulipani di Silvio Soldini, che nel 1999 regala a Licia Maglietta il David di Donatello come miglior attrice protagonista.

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